Final meeting del progetto LIFE4FIR – 13 novembre 2024

Final Meeting tenutosi il 13 Novembre 2024, nella sala consiliare del Municipio di Polizzi Generosa, con la partecipazione del project advisor, Dr. Manuela Osmi e del project monitor Dr. Alberto Cozzi. L’incontro è stato finalizzato a presentare i risultati ottenuti dal progetto e gli strumenti sviluppati per la conservazione di Abies nebrodensis. Nella stessa settimana (11-15 novembre) le visite ai siti di intervento, in particolare ai 10 nuclei di riforestazione appena completati, all’arboreto clonale, alla criobanca e alla banca del seme hanno permesso di mostrare il completamento di tutte le azioni previste nel GA.

 

Il workshop finale del progetto LIFE4FIR – Firenze, 3 dicembre 2024

Workshop finale sul tema ‘Abies nebrodensis salvare una specie proteggere la biodiversità’, tenutosi il 3 dicembre 2024 presso la sede dell’Accademia dei Georgofili a Firenze. L’evento, organizzato in chiusura del progetto, ha consentito di presentare gli strumenti sviluppati e i risultati ottenuti dal progetto, valutare il loro impatto sulla conservazione di Abies nebrodensis e promuovere l’importanza della biodiversità e della sua conservazione.

 

LIFE4FIR nell’ambito dei ‘Seminari del CREA Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo’ – 29 maggio 2024

Seminario online, presentazione di Barberini and Danti (IPSP-CNR) su ‘Misure per contrastare l’erosione genetica e l’endogamia nelle specie a rischio: il caso di Abies nebrodensis’, tenutosi il 29 maggio 2024 nell’ambito dei ‘Seminari del CREA Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo’ per la formazione di PhD, ricercatori e post-doc.

Allestimento dell’arboreto clonale

Nel vivaio forestale ‘Piano Noce’ è stato allestito l’arboreto clonale con lo scopo di conservare il germoplasma della popolazione e di promuovere in futuro la produzione di seme migliorato, poiché gli alberi crescono in posizione ravvicinata tra loro e sono in grado di incrociarsi quando raggiungeranno la fertilità. Nell’arboreto sono rappresentati tutti e 30 gli alberi del popolamento naturale, propagati per innesto, ottimizzando alcuni aspetti di questa tecnica.

Completamento dei nuclei di riforestazione

In Novembre 2024 è stata completata la realizzazione dei 10 nuclei di riforestazione di Abies nebrodensis all’interno del Parco delle Madonie. Dopo i primi due plot, allestiti nell’aprile 2023 nei siti di Favarotti e Mandarini, sono state completate le rimanenti parcelle nei siti di Case Prato, Sanguisughe, Quacella, Piano Formaggio, Savochella, Fegotti, Pantano, Serra Arcia. Le nuove piantagioni sono state realizzate tra 750 e 1610 m di altitudine, tenendo conto delle caratteristiche ecologiche di Abies nebrodensis. Complessivamente sono state messe a dimora 3500 piantine selezionate con l’obiettivo di favorire la ri-diffusione e la dinamicità della popolazione.

Successo della propagazione per innesto

Gli alberi del popolamento naturale sono stati propagati impiegando una tecnica innovativa d’innesto che ha permesso di ottenere una percentuale di attecchimento superiore al 50%, mai registrata prima su questa specie.

Le piantine innestate sono destinate alla realizzazione dell’arboreto clonale, un impianto specializzato ove tutti i genotipi del popolamento sono rappresentati.

Una piantina innestata con i nuovi germogli.

Un gruppo di piantine innestate in accrescimento presso il vivaio forestale ‘Piano Noce’.

Completamento del nuovo sistema di recinzioni

Nell’estate del 2021 è stato completato il nuovo sistema di recinzioni a protezione dei 30 alberi del popolamento e della rinnovazione naturale insediata. Sono stati impiegati 1800 pali di castagno alti 2,50 m e oltre 3,5 km sono stati perimetrati con rete e fili metallici. L’area protetta è stata allargata fino a coprire una superficie complessiva di 14000 m2 intorno alle piante di Abies nebrodensis.

Rilievi fitosanitari

 

Sono state completate le indagini fitosanitarie sugli alberi del popolamento naturale. Queste indagini hanno incluso ispezioni alle chiome, campionamenti di rami affetti da alterazioni (disseccamenti, perdita degli aghi, clorosi) e isolamento di microrganismi fungini. I disturbi osservati sono da mettere in relazione con le condizioni ambientali severe in cui vive Abies nebrodensis e, insieme alla comunità fungina osservata sugli aghi sintomatici e sani (costituita per lo più da patogeni di debolezza e saprofiti) indicano che la specie è in grado di tollerare le restrizioni del suo habitat.

Scopri di più anche nel relativo articolo Frascella, A., Barberini, S., Della Rocca, G., Emiliani, G., Di Lonardo, V., Secci, S., & Danti, R. (2024). Insights on the fungal communities associated with needle reddening of the endangered Abies nebrodensis (Journal of Plant Pathology, 1-15).